Incanti da fotografare: vedute panoramiche e scorci storici

Polaroid, reflex o anche semplicemente uno smartphone alla mano. Ci siamo: si vanno a realizzare fantastiche foto ricordo nel territorio novarese.

Se desiderate ottenere incantevoli scatti del lago dall’alto, ecco una meta poco inflazionata da segnare: località San Salvatore di Massino Visconti. Dalla sommità del colle il Maggiore si staglia davanti a voi nel suo intenso blu, delineato dalle coste piemontesi e lombarde. In questo luogo, il vostro soggetto fotografico potrà essere anche l’antico complesso religioso del monte: la chiesa millenaria e cappelle in stile romanico.

Scendendo a valle potrete immortalare costruzioni medievali dall’elevato valore artistico, come il castello di Massino Visconti. Avete preso nota?

Foto panoramiche a 360° dalle vette più alte

Bene. Adesso è il momento di un’escursione a 1.492 metri. Montagna condivisa tra novarese e VCO, il Mottarone si offre come punto di strategico per ammirare il Maggiore e altri sei laghi: quello d’Orta e di Mergozzo in Piemonte, il Varese, il Monate, il Comabbio e il Biandronno in Lombardia.

Nei giorni più soleggiati è possibile scorgere anche il Monviso, il Monte Rosa e le Alpi Svizzere.

Sarà incredibile ripensare che avrete ottenuto foto così diverse da un unico luogo. E qui potrai vivere un’emozione da ricordare: goditi lo spettacolo della natura sulla pista di bob a rotaia Alpyland, regolando a tuo piacimento la tua velocità di discesa.

Non possiamo ora che fare tappa ad Arona, a pochissimi chilometri di distanza. Da qui potete prendere il battello alla volta di Laveno Mombello: la funivia vi attende per condurvi a 1.100 metri, al Sasso del Ferro, da cui si apre maestoso il paesaggio del Lago Maggiore e dei laghi circostanti, delle Alpi e Prealpi, del Monte Rosa e della Pianura Padana.

IL MOTTARONE

Il Mottarone (1492 m) fa parte gruppo del Mergozzolo, o Massiccio del Mottarone, nelle Alpi Pennine, e si estende tra la provincia di Novara e quella del Verbano-Cusio-Ossola.

Funivia di Laveno Mombello

Sali sulla statua visitabile dall’interno più alta d’Europa

Facendo rientro nell’aronese, sono due in particolare i punti panoramici imperdibili, ambedue collegati a un’importante famiglia nobile del milanese: i Borromeo. Venite, affacciatevi anche voi: il Parco della Rocca Borromeo è un meraviglioso terrazzo naturale con vista panoramica. Scattate delle foto al lago, poi voltatevi. Alle vostre spalle, sono pronte a farsi apprezzare le affascinanti rovine della fortezza costruita in epoca antica a scopo difensivo e distrutta secoli più tardi dall’esercito napoleonico.

Per avere un’idea di come si presentasse la strategica fortificazione nei suoi anni di splendore, vi basterà gettare lo sguardo sulla sponda lombarda: lì sorge ancora il fratello lombardo, il castello della Rocca Borromeo di Angera, ben visibile a occhio nudo anche dalla nostra posizione attuale. E qual era invece l’aspetto di San Carlo Borromeo? Facciamo un selfie con lui. Spostandoci nella frazione aronese omonima del santo, la sua seicentesca statua non ci negherà un autoscatto.

Giochiamo con la prospettiva, però: il vescovo in rame e bronzo è alto più di trenta metri. Ribattezzato affettuosamente dagli aronesi Sancarlone, il colosso è la seconda statua a figura umana visitabile dall’interno più alta del mondo: indescrivibile la veduta dagli occhi, dalle narici e dalle orecchie di quello che – pensate – è stato il modello per la progettazione nientemeno che della Statua della Libertà.

IL COLOSSO DI SAN CARLO

La statua misura un’altezza di circa 35 metri, è possibile salire fino dentro la testa del Santo. Da qui è possibile guardare all’esterno tramite i fori  degli occhi, delle narici, e delle orecchie.

statuasancarlo.it

Tutto questo parlare di storia vi ha invogliato a scoprire altre chicche del passato, vero?

Passeggiando tra caratteristiche viuzze, il vostro reportage può proseguire con gli ammalianti borghi storici presenti in tutta la provincia, nel nord delle lacustri Orta e Pella come nel basso novarese ad esempio a Landiona e Sillavengo. Mattoncino dopo mattoncino, man mano che procederete la vostra camminata di piacere sul tipico porfido incontrerete decorazioni murali ben mantenute, scalinate e traverse che si aprono inaspettatamente su scorci stupendi.

Giunti fino a qui, ora avvertite il desiderio di una foto straordinaria. Qualcosa di veramente unico, che rappresenti in modo poetico il territorio che state visitando.

Ebbene, ecco l’idea per voi: raggiungete le risaie del novarese in una giornata soleggiata e aspettate il tramonto. Imprimete nella mente e in digitale l’immagine del Monte Rosa che si specchia nei campi. Un ricordo suggestivo. Ma anche – diciamocelo, dai – un sicuro like sui social.



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